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Green Data Center: come il calore di scarto può riscaldare 800.000 famiglie italiane

Entro il 2035, i data center consumeranno il 13% dell'elettricità italiana. Ma il loro calore di scarto potrebbe riscaldare intere città. Ecco la sfida della sostenibilità digitale.

ITH Team6 dicembre 20257 min read
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Green Data Center: come il calore di scarto può riscaldare 800.000 famiglie italiane

800.000 famiglie.

È il numero di nuclei familiari italiani che potrebbero essere riscaldati ogni inverno dal calore di scarto dei data center. Calore che oggi, nella maggior parte dei casi, viene semplicemente disperso nell'atmosfera.

Siamo di fronte a un paradosso energetico che racconta molto del nostro tempo: mentre cerchiamo disperatamente fonti di energia pulita, buttiamo via terawatt di calore perfettamente utilizzabile.

Il problema che non possiamo più ignorare

I data center sono le fabbriche invisibili dell'economia digitale. Ogni volta che inviate un'email, guardate un video in streaming o chiedete qualcosa a un assistente vocale, da qualche parte nel mondo un server si attiva, processa dati e produce calore.

Tanto calore.

Un singolo rack di server può generare quanto un piccolo appartamento. Un data center hyperscale? Quanto un intero quartiere residenziale. E la domanda sta esplodendo.

Le proiezioni sono impressionanti:

  • Entro il 2035, i data center potrebbero consumare il 13% dell'elettricità italiana
  • La crescita dell'intelligenza artificiale sta accelerando questa traiettoria
  • Ogni query a un modello AI avanzato consuma 10 volte più energia di una ricerca Google tradizionale

Non stiamo parlando di un problema futuro. È già qui.

L'equazione impossibile?

Da un lato, abbiamo bisogno di più potenza computazionale. L'AI, il cloud, l'IoT, i servizi digitali: tutto richiede data center sempre più grandi e potenti.

Dall'altro, abbiamo impegni climatici da rispettare. L'Europa vuole essere carbon neutral entro il 2050. L'Italia ha obiettivi intermedi stringenti.

Come si conciliano queste due esigenze? È qui che entra in gioco il concetto di Green Data Center.

Cosa significa davvero "Green Data Center"

Il termine viene spesso usato a sproposito, confuso con un po' di pannelli solari sul tetto. In realtà, un vero Green Data Center è un sistema integrato che ottimizza ogni aspetto del consumo energetico.

1. Efficienza energetica (PUE)

Il Power Usage Effectiveness è la metrica chiave. Misura quanta energia totale serve per far funzionare i server rispetto all'energia usata per il computing vero e proprio.

PUESignificato
2.0Il 50% dell'energia va in raffreddamento e infrastrutture
1.5Buona efficienza
1.2Eccellente (i migliori hyperscaler)
1.0Teoricamente perfetto (irraggiungibile)

I data center tradizionali hanno PUE intorno a 1.8-2.0. I nuovi impianti green puntano a 1.2-1.3. Questa differenza può tradursi in milioni di euro di risparmio annuo e migliaia di tonnellate di CO2 evitate.

2. Fonti rinnovabili

L'energia più pulita è quella che non produci. Ma quella che produci deve essere rinnovabile.

I Power Purchase Agreement (PPA) stanno diventando lo standard: contratti a lungo termine con produttori di energia eolica e solare che garantiscono approvvigionamento verde e prezzi stabili.

In Puglia, questo è un vantaggio strategico. La regione ha una delle più alte concentrazioni di impianti rinnovabili d'Italia, rendendo i PPA più accessibili e convenienti.

3. Raffreddamento innovativo

Il raffreddamento tradizionale ad aria condizionata è un dinosauro energivoro. Le alternative moderne includono:

Free cooling: quando l'aria esterna è abbastanza fredda, viene usata direttamente. In climi mediterranei funziona per buona parte dell'anno.

Liquid cooling: i server vengono raffreddati con liquidi che assorbono calore molto più efficientemente dell'aria.

Immersion cooling: i componenti vengono letteralmente immersi in fluidi dielettrici. Sembra fantascienza, ma è già realtà nei data center più avanzati.

4. Heat recovery: il game changer

Ed eccoci al punto che mi sta più a cuore: il recupero del calore.

Un data center produce enormi quantità di calore a 30-40°C. Troppo basso per generare elettricità, ma perfetto per:

  • Riscaldare edifici residenziali e uffici
  • Alimentare serre agricole
  • Riscaldare piscine pubbliche
  • Essiccare prodotti alimentari
  • Preriscaldare acqua per processi industriali

In Danimarca e Svezia, il teleriscaldamento alimentato da data center è già realtà. A Stoccolma, un singolo data center riscalda 10.000 appartamenti. A Helsinki, si punta a coprire il 40% del fabbisogno di calore cittadino con i data center entro il 2030.

In Italia? Siamo ancora ai primi esperimenti. Ma il potenziale è enorme.

I numeri parlano chiaro: 2 milioni di tonnellate di CO2 potrebbero essere evitate ogni anno se recuperassimo sistematicamente il calore dei data center italiani.

Il caso italiano: sfide e opportunità

L'Italia ha caratteristiche uniche che rendono i Green Data Center sia una sfida che un'opportunità.

Le sfide

Rete elettrica: l'infrastruttura di trasmissione ha bisogno di potenziamenti significativi per reggere i carichi concentrati dei data center hyperscale.

Burocrazia: ottenere permessi per nuovi impianti può richiedere anni. In un settore dove la velocità è tutto, questo è un freno competitivo.

Competenze: mancano tecnici specializzati. Le università stanno adattando i curricula, ma serve tempo.

Le opportunità

Clima: il Mediterraneo offre temperature medie favorevoli al free cooling per gran parte dell'anno.

Rinnovabili: il Sud Italia ha potenziale solare e eolico tra i più alti d'Europa.

Posizione: la Puglia, in particolare, è il punto di approdo naturale per i cavi sottomarini che collegano Europa, Africa e Asia.

Incentivi: il PNRR e i fondi europei offrono supporto significativo per investimenti in infrastrutture digitali sostenibili.

Cosa possono fare le aziende

Se gestite o utilizzate servizi di data center, ecco come contribuire alla transizione verde:

Come operatori di data center

  1. Misurate tutto. Non potete migliorare ciò che non misurate. Implementate sistemi di monitoraggio granulare dell'energia.

  2. Investite in efficienza. Ogni punto di PUE risparmiato è denaro in tasca e CO2 evitata.

  3. Esplorate il heat recovery. Collaborate con utility locali, comuni, aziende agricole. Il calore che disperdete ha valore.

  4. Scegliete fornitori green. I PPA per energie rinnovabili sono sempre più competitivi.

Come utilizzatori di servizi cloud

  1. Chiedete trasparenza. Quali sono le metriche di sostenibilità del vostro provider? Se non sanno rispondere, è un segnale.

  2. Considerate la geografia. Dove risiedono fisicamente i vostri dati? Un data center in una regione con energia verde ha un impatto diverso da uno alimentato a carbone.

  3. Ottimizzate il codice. Software inefficiente significa più server, più energia, più emissioni. L'efficienza è anche una scelta ambientale.

  4. Valutate provider locali. Non sempre il gigante globale è la scelta migliore. I provider regionali possono offrire soluzioni più sostenibili e trasparenti.

Il futuro è circolare

La visione a cui dobbiamo tendere è quella dell'economia circolare applicata al digitale.

Un data center del futuro:

  • Produce servizi computazionali usando energia rinnovabile
  • Recupera il calore generato e lo distribuisce alla comunità
  • Ricicla l'hardware a fine vita in modo responsabile
  • Contribuisce positivamente al territorio che lo ospita

Non è utopia. È già possibile con le tecnologie attuali. Manca solo la volontà di implementarlo su scala.

Il ruolo della Puglia in questa transizione

La Puglia Data Center Valley ha l'opportunità—e la responsabilità—di diventare un modello di riferimento europeo per i data center sostenibili.

Gli ingredienti ci sono:

  • Abbondanza di energie rinnovabili
  • Clima favorevole
  • Posizione strategica
  • Investimenti in arrivo
  • Una comunità pronta a cogliere l'opportunità

Come ITH, il nostro impegno è promuovere un'innovazione tecnologica che non sia solo potente, ma anche responsabile. Perché il digitale del futuro deve essere sostenibile per definizione, non per eccezione.

Cosa fare da domani

  1. Se siete decisori: mettete la sostenibilità nei criteri di scelta dei vostri fornitori IT.

  2. Se siete tecnici: formatevi sulle best practice di efficienza energetica. È una competenza sempre più richiesta.

  3. Se siete cittadini: chiedete trasparenza. Dove va il calore del data center nella vostra città?

La sfida del Green Data Center non è solo tecnica. È culturale. E si vince un'azienda, un progetto, una decisione alla volta.


Vuoi approfondire le soluzioni di data center sostenibile? Contattaci per una consulenza. ```

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